MOSTRA

Maurizio Setti. Atmosfere medievali nei luoghi matildici

A cura di Federica Merighi

15 settembre – 1 ottobre 2023 | Palazzo Sartoretti, Reggiolo (RE)

 

Località Matildiche

Molte località dell’Italia centro-settentrionale rivendicano legami con la contessa Matilde. Il dominio dei Canossa, infatti, si estendeva dal Lago di Garda all’alto Lazio, e il suo nome e diventato talmente famoso che diverse dinastie italiane volevano rivendicarla tra i loro antena o facevano falsi per dimostrare che il loro potere derivava da lei, come i Pico della Mirandola. L’elenco che segue si basa su quelle (e sono oltre un centinaio) che sono meglio documentate

Matilde di Canossa (Mantova? 1046 – Bondanazzo di Reggiolo 1115) 

Matilde di Canossa (Mantova? 1046 – Bondanazzo di Reggiolo 1115) è stata una delle donne più importanti del Medioevo. Figlia di Bonifacio di Canossa e di Beatrice di Lorena, fu a capo di un dominio che andava dal Lazio settentrionale (Tuscia) al Lago di Garda, comprendendo la Marca di Toscana, le contee di Reggio, Parma, Modena, Bologna, Mantova, parte del Bresciano e del Cremonese ad Ovest, del Ferrarese e del basso Veneto a Est, oltre a zone della Lorena. Amica di pontefici e sostenitrice della Riforma della Chiesa, cercò l’accordo tra papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV nel famoso incontro di Canossa (28 gennaio 1077), ma dopo il tradimento di Enrico IV scelse di appoggiare il papa e dovette affrontare la reazione imperiale, perdendo gran parte dei suoi poteri. Solo dopo la vittoria su Enrico IV, nell’ottobre del 1092, poté riprendersi le città ribelli e i suoi castelli, raggiungendo finalmente un accordo con Enrico V nel castello di Bianello nel 1111. Benché donna, affrontò con coraggio situazioni politiche e militari assai delicate, anche grazie ai grandi personaggi che le furono accanto, come Anselmo, vescovo di Lucca († 1086), e il filosofo Anselmo d’Aosta († 1109), arcivescovo di Canterbury, entrambi in esilio presso di lei. Ebbe invece una vita privata travagliata, sposa una prima volta col fratellastro, Goffredo il Gobbo, assassinato nel 1076, dal quale ebbe una figlia, Beatrice, morta in fasce, scelse poi di risposarsi col giovane Guelfo V di Baviera, nella speranza (delusa) di poter dare una discendenza alla sua stirpe. Morì praticamente sola il 25 luglio 1115, ultima esponente di un mondo feudale in declino, mentre le città del suo dominio si preparavano alla nuova stagione delle autonomie comunali.

Fonti e bibliografia in: P. Golinelli, Matilde di Canossa. Vita e mito, Roma, Salerno ed., 2021.

Maurizio Setti 

Maurizio Setti è nato a Castelfranco E. (Modena) nel 1950, espone dal 1979 e al suo attivo ha 53 personali e oltre 185 collettive e concorsi. Fino al 2000, la sua tecnica era il collage che ha elaborato in varie versioni: dal figurativo all’astratto, dal rilievo alla scultura vera e propria. Poi, dallo stesso anno, è tornato al figurativo, alla matita e ai pennelli. Dal 1997 al 2005 fondò con altri artisti di Carpi il gruppo “Edonè”, con il quale promosse iniziative e mostre su tutto il territorio. Dal 2005 al 2015 il tema a cui si dedicò maggiormente furono le chiese romaniche con mostre sul territorio Modenese, della Valpolicella, del basso Mantovano e con libri-catalogo che ne accompagnavano le personali che erano sempre itineranti. Il tema degli edifici sacri rimane anche negli anni successivi, insieme al tema della musica. In particolare, secondo Setti, è la creazione dell’atmosfera che guida la ricerca artistica da sempre, perché “l’arte è un veicolo che deve sempre accompagnare sogni, atmosfere e magie”

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