Palazzo Sartoretti

Palazzo Sartoretti è un edificio di origine cinquecentesca che nel 1765 venne ristrutturato in stile neoclassico dalla famiglia Sartoretti, che l’ha abitato per oltre due secoli. Originari della Svizzera, come gli Asburgo di cui erano i maggiordomi di palazzo, i Sartoretti li seguirono in Austria e nel tempo si aggiudicarono l’incarico di tesorieri della Cassa Reale dell’Impero; per molti anni si occuparono della riscossione dei dazi del piccolo Ducato di Guastalla. Nel 1979 dopo la morte di donna Amelia Sartoretti, ultima discendente della famiglia, il palazzo e i terreni annessi, per sua espressa volontà e con vincolo di destinazione per finalità sociali, sono entrati nella disponibilità del Comune di Reggiolo e dell’AUSL. Nel 2021 Palazzo Sartoretti ha riaperto alla cittadinanza dopo il restauro reso necessario per i danni subiti con il sisma del 2012.

La facciata principale comprende il corpo centrale e due ali laterali più basse articolate su tre livelli. Le aperture delle finestre, interrotte soltanto dal grande portone di accesso al giardino, si susseguono in modo ordinato e simmetrico su tre ordini.

All’interno, uno scalone settecentesco con balaustra porta al piano nobile, caratterizzato da interventi pittorici databili tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento che conferiscono agli ambienti una marcata connotazione neoclassica con le citazioni in stile pompeiano. Particolarmente suntuoso è il salone delle feste, denominato Sala dei Miti, in cui le decorazioni a trompe-l’oeil creano sorprendenti effetti di tridimensionalità. Una curiosità: la decorazione ricorrente con torrette e torelli rimanda al nome della famiglia Sartoretti.

Il palazzo si apre su un ampio giardino interno, oggi adibito a parco pubblico di 10.800 mq, attrezzato con aree di sosta e di gioco, abitato da animali da cortile e piantumato con 70 specie arboree autoctone, alcune secolari.